NASCE LA ASD CRUZ FOOTBALL PIBES A POGGIOMARINO
Quando
l’amore per lo sport, la professionalità, il sacrificio e la dedizione si
incontrano in una volta sola, danno vita a qualcosa di eccezionale e
importante. Ed è proprio quello che sta succedendo a Poggiomarino il sogno di
tanti bambini che amano il calcio in
zona, sembra aver trovato il regista ideale, il gaucho argentino venuto dalle
terre de Las Pampas: Cesar Normando
Cruz.
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Cruz Cesar Normando
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Cruz Cesar Normando
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Figlio di
lavoratori dediti al culto della
famiglia , possedenti della sola voglia di raggiungere obiettivi e nient’altro,
Cesar beneficia di modelli forti dai quali ha ereditato una smisurata
educazione e un’umiltà autentica. Il padre Gualberto Cruz,nato in montagna
Purmamarca, a 1600 km da Buenos Aires, fu un
uomo che con sacrificio e
perseveranza arrivò a grandi traguardi e fu presidente di un club argentino Club Deportivo Lujan e
dirigente Coca Cola, la mamma Adriana donna determinata che oltre a Cesar
allevò Eduardo e Marcelo, oggi
professionisti in Argentina. E con la stessa dedizione al culto familiare che
oggi Cesar si rapporta alla moglie, anche ella di nome Adriana e i due figli
Loredana e Normand, coinvolti in prima persona nel lavoro della scuola calcio.
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Rios Adriana - Cruz Gualberto
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Purmamarca - Jujuy
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Cruz Jose Eduardo
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Cruz Marcelo Gustavo
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Adriana - Cesar
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Vega Adriana Beatriz
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Loredana - Normand
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Normand - Loredana
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Cruz Normand
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Cruz Loredana
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La denominazione della società viene da una lunga storia che ha visto Cesar Cruz impegnato in Argentina nel Mondiale di calcio del 1978 dove diviene campione mondiale di tecnica calcistica a soli dodici anni. Con il gruppo “futbol pibes” si esibiva durante l’intervallo delle partite del mondiale.
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Mondiale 1978
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Correva l’anno 1986 arrivò in Italia e nel mondo con una selezione di ragazzi argentini(football 2000) che rappresentavano promesse per il mondo del calcio, portati in Italia da Jose Alberti. Questa selezione raccoglieva tutti i gioielli nazionali. Napoli aprì le porte ai grandi campioni venuti dall’altro continente come Sivori, Pesaola, Ramon Diaz, Maradona,e in quel periodo anche il nostro Cesar Cruz stringe con la città un legame particolare: stabilisce il record mondiale di palleggi presso dli studi Rai di Napoli, tenendo la palla in aria per circa 16 ore e 30 minuti. Secondo gli amici intimi della compagnia Argentina, si guadagnò la stima di Maradona. L’evento, sponsorizzato dall’Unicef gli permise di diventare ambasciatore insegnando calcio nelle carceri minorili e negli orfanotrofi.
La sua carriera calcistica come calciatore, allenatore e dirigente ha visto nascere progetti importanti non solo nel Sud America ma anche qui in Italia. L’ultimo di questi innumerevoli successi lo realizza proprio a Poggiomarino con il Gruppo Sportivo Isef, del patron Boccia, portando la società ai massimi livelli nazionali.
Il sogno di dedicarsi alla crescita professionale dei ragazzi attraverso il settore giovanile spinge Cruz a sperimentare per tre anni, con l’Isef Soccer Academy quello che oggi è il progetto ASF Cruz Football Pibes.
Si pone l’obiettivo di diventare la prima scuola di tecnica calcistica in Italia tenendo conto delle direttive Figc che indicano lo sviluppo di programmi specifici tecnico/didattici e che garantiscono agli allievi una sana e corretta educazione sportiva rispettando le tappe formative psicofisiche dovute.
Le parole d’ordine dell’ASD Cruz Football Pibes sono: giocare, provare, imparare, divertirsi, crescere e migliorare.
Nello specifico Il direttore Cruz, che attualmente è anche impegnato nelle vesti di consulente tecnico di alcune società campane, impone agli istruttori un metodo di lavoro comune, principalmente devoto all’uso costante del pallone durante le intere sedute di allenamento. Aspetto che ricorda la vecchia scuola di calcio olandese e in chiave moderna la spettacolarità del gioco del Barcellona, due esempi che Cruz tiene sempre come punti di riferimento. Non a caso la scelta del logo, molto simile a quello del Barça, rappresenta da un lato uno stimolo per i ragazzi e dall’altro un modello al quale ispirarsi.
Citando solo alcuni numeri, l’ASD vanta di circa 120 iscritti di età compresa tra i 5 e i 13 anni, un’equipe di 12 persone che insieme alla squadra dirigenziale lavorano secondo una filosofia chiara ed efficace alla realizzazione sociale degli allievi: prima la scuola poi lo sport, poi l’atleta, poi il campione . . . nella vita.